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PATOLOGIE ARRAMPICATORIE

a cura del dott. Kelios "Yena" Bonetti

 

Dottor Kelios Bonetti, più conosciuto come "Yena" tra climber e forumisti. Da qualche anno si interessa attivamente di patologia arrampicatoria. Grazie alla sua formazione di stampo ortopedico e all'esperienza maturata nei reparti di fisiatria e di chirurgia della mano ha approfondito la biomeccanica e la fisiopatologia del gesto atletico arrapicatorio, identificando molte patologie riscontrabili solo negli arrampicatori, praticamente sconosciute negli altri sport e nei comuni lavori. Grazie all'esperienza maturata sul campo nelle palestre di arrampicata, nelle falesie, sul nostro e su altri forum ha identificato per questo tipo di patologia tanto particolare i migliori metodi di trattamento farmacologici, mesoterapici, ortesici, di correzione del gesto atletico, ed elaborando la teoria e la metodica di allenamento in scarico selettivo della struttura lesa. leggi il curriculm

per segnalazioni, proposte, curiosità scrivi al dott. Bonetti


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"Ho finito la Pelle"

Quante volte ci siamo trovati a dire questa frase? In verità abbiamo consumato parte dell'epidermide.
Ma cos'è l'epidermide?
L'epidermide , anche quella dei polpastrelli, è un tessuto epiteliale (formato in gran parte da cellule) in continua rigenerazione.
Solo sulla superficie palmare di piedi e mani è presente anche lo strato calloso

Lo strato più profondo dell'epidermide a contatto con la membrana basale è formato da cellule in continua divisione (una cellula si moltiplica dividendosi in 2 cellule). A causa di questa continua moltiplicazione le cellule vengono man mano spinte verso la superficie, mentre maturano, disidratandosi e trasformandosi in cellule dure e cheratinizzate. Lo strato cutaneo più superficiale è sottoposto ad una continua perdita di cellule per l'esfoliazione e le escoriazioni. In pratica le cellule si moltiplicano in profondità spingendo verso l'esterno le altre cellule che nel frattempo maturano per arrivare allo strato superficiale dure e asciutte, mentre sullo strato superficiale le cellule, si staccano da sole o vengono grattate via. Leggi tutto l'articolo

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Edera Velenosa "L'ortica del Climber"

Da qualche tempo si parla dell'edera velenosa. Nelle falesie nostrane circolano solo delle voci, molto simili alle leggende metropolitane, mentre in America i climber la riconoscono a vista come noi riconosciamo le ortiche (50 milioni di casi ogni anno negli USA).
Dato il numero crescente di episodi e la lista degli avvistamenti che continua ad allungarsi, mi sono deciso a scrivere questo articolo anche se non si tratta di una patologia arrampicatoria in senso stretto. In particolare mi ha colpito l'episodio di una comitiva di giovani climber finita al pronto soccorso dopo essere stati alla "Grotta dell'edera" a Finale. In verità alcune testimonianze e alcune foto sembrano mostrare anche la presenza del poison oak, un arbusto con effetti simili. (leggi il racconto)
Il contatto con questa pianta porta a una dermatite allergica da contatto con formazione sulla cute di flittene (bolle). La guarigione è abbastanza lenta, e con la cute rovinata si deve sospendere per un po' l'attività arrampicatoria per la fragilità della pelle e per il rischio di infezioni delle piaghe che restano se si rompono le bolle. Inoltre la cute interessata rimane per diverso tempo con delle poco estetiche striature scure
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Lista degli avvistamenti dell'edera - In continuo aggiornamento


Val Rosandra TS, settori " Piccola Ferrovia", "Falchi" e "Falchetti" 3 anni fà
Sperlonga
Boragni
Grotta dell'edera
Altre falesie finalesi
Lumignano
Trapezio - Val D'Adige
Sora, Lazio [presumo].
Ceraino Bassa - Valle dell'Adige.
Busi Alti - Avesa, Colli Veronesi
Via Di Tutto Un Po' - Coste dell'Anglone, Valle del Sarca.

Falesia del Muzzerone presso Porto Venere (La Spezia)

Palestra di Tovena TV


Gli avvistamenti non sono stati verificati da botanici. Quindi considerando

il periodo di sensibilizzazione si basano su ricostruzioni ipotetiche, e riconoscimenti da foto.

Se hai avuto questo problema o hai riconosciuto la pianta

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Lesioni cutanee ferite ed escoriazioni

Nella pratica dell'arrampicata le lesioni della cute delle dita, ma anche dei malleoli, delle ginocchia e degli avambracci sono all'ordine del giorno. Molto spesso queste lesioni vengono sottovalutate e non curate. Ciò avviene per diverse ragioni, la più importante &grave che ci si ritrova a sanguinare senza aver sentito dolore,così la nostra psiche sottovaluta la lesione. In verità queste lesioni cutanee, seppur raramente possono avere conseguenze anche gravi, come il tetano, o le infezioni, ma anche ritardi di guarigione che peggiorano le prestazioni, o cicatrici discromiche (cicatrici con un colore più scuro della cute). Leggi tutto l'articolo

 

Metodo di applicazione di una sutura adesiva

In caso di ferite profonde a margini netti e non a contatto tra loro, se si è sicuri di aver rimosso tutti i detriti e i corpi estranei (che porterebbero ad un'infezione) si possono applicare dei punti di sutura adesivi, che possono essere ricavati anche tagliando i bordi di un cerotto anaelastico.

L'applicazione è semplice: devono essere posti perpendicolarmente alla ferita, incollati dapprima solo da un lato, trazionati leggermente fino ad accollare i margini della ferita e infine incollati. Leggi tutto l'articolo